Come orientarsi nella giungla dei preventivi odontoiatrici e non cadere nelle mani sbagliate (anche se non sei un dentista!).

Saluti dal Dottor Palmas, fondatore di Sos Turismo Dentale in Moldavia: il più grande Policlinico Odontoiatrico d’Europa (e terzo nel mondo), specializzato nelle riabilitazioni totali complesse e chirurgia avanzata ed estrema.

Molte volte in passato mi è capitato di sentirmi rispondere così dai miei pazienti:

“Caro Dottor Palmas, la ringrazio per avermi preparato questo preventivo ma ho trovato un dentista amico di amici che me lo fa a metà del prezzo. Tanti cari saluti.”

Nonostante dedicassi intere giornate ad ascoltare i loro disagi e a refertare le loro radiografie con la massima scrupolosità per proporre delle soluzioni risolutive per i loro problemi, spesso venivo liquidato in 5 minuti (anche al telefono!) dopo che gli stessi pazienti, usciti dal mio studio, andavano a mostrare il mio preventivo ad un altro dentista il quale (spesso senza nemmeno effettuare una visita) stracciava al ribasso il mio piano di cura e si “accaparrava” il paziente.

Non vi nascondo che all’inizio era veramente frustrante. Vedevo vanificati i miei sforzi quotidiani e non riuscivo a spiegarmi per quale motivo bastava così poco per far cambiare idea ad una persona.

Vi confesso che in alcuni momenti davo persino la colpa ai pazienti stessi, credevo che fossero superficiali e che mettessero il denaro davanti alla loro salute ma poi accadde qualcosa che mi fece capire quale fosse il vero problema e, incredibile a dirsi, ce l’avevo davanti agli occhi tutte le mattine: il problema ero io.

Un giorno, quando ero ancora in Italia, tornò nel mio studio un paziente che circa un anno e mezzo prima mi aveva liquidato in una maniera simile a quella che vi ho raccontato all’inizio di questo post, uno di quelli che si era affidato ad amico dentista che gli aveva promesso di risolvergli il problema alla metà del prezzo che gli avevo fatto io.

Ebbene questa persona era tornata da me per chiedermi aiuto: il lavoro che gli era stato fatto era “caduto a pezzi” e me lo sono ritrovato davanti con i denti letteralmente in mano!
Istintivamente pensai di dirgli: “E cosa ti aspettavi, se vai al risparmio, su che cosa pensi che vadano al risparmio i dentisti se non sulla qualità dell’intervento stesso?”

Ma ci fu qualcosa nello sguardo di quella persona che mi fece mordere la lingua. Nonostante un pensiero del genere per me fosse tanto ovvio, lui appariva invece profondamente sorpreso e spaventato. Non deluso, non pentito ma proprio sorpreso, come se non ritenesse possibile che una cosa del genere potesse accadergli dopo che si era affidato ad un “professionista”.

Fu in quel preciso istante che la mia mente fece uno switch, un cambiamento di prospettiva che cambiò per sempre il mio modo di pensare.

Non dissi nulla al mio paziente e mi prodigai al meglio per risolvergli il problema almeno in maniera temporanea e per prendermi il tempo di studiare una soluzione volta a risolvergli il disastro che gli era stato fatto.
Appena finì questa prima fase il mio paziente aveva gli occhi pieni di gratitudine ed era pronto ad affidare la sua salute nelle mie mani.

E così gli feci la domanda che mi ronzava in mente dal momento dello switch.

“Caro Stefano (nome di fantasia per ovvi motivi di privacy), posso chiederti se tu hai la minima idea del lavoro che ti è stato fatto in bocca dal precedente dentista?”

 Lui mi rispose di no. O meglio, mi rispose esattamente “Non proprio.”
Avete capito bene: NON PROPRIO.

Mi raccontò di come il suo amico dentista avesse guardato il mio preventivo e, scuotendo la testa, gli avesse detto che a parere suo, l’intervento che gli avevo suggerito era esagerato e che poteva risolvergli tutti i problemi con un altro intervento alla metà del prezzo e in meno tempo.
Aggiunse che non gli aveva spiegato nel dettaglio cosa gli avrebbe fatto e che si era fidato perché dopotutto, era un amico e gli avrebbe fatto risparmiare un bel po’ di soldi.

Il problema è che quando Stefano si era presentato da me circa un anno e mezzo prima, presentava già la mancanza di molti elementi dentali e alcuni tra quelli che gli erano rimasti erano in mobilità.

Bastò una semplice ortopanoramica a confermare che soffriva di piorrea in stadio già avanzato e che non sarebbe stato né possibile né adeguato salvargli i pochi denti che gli erano rimasti in bocca, pertanto non mi sarei mai sognato di devitalizzare i denti che gli rimanevano per incollargli un ponte in ceramica, perché sapevo che lo avrebbe perso in poco tempo e che l’osso, già malato, ne avrebbe ulteriormente risentito.

La bocca di Stefano andava riabilitata da zero, estraendo i denti residui e mettendo due protesi fisse avvitate su impianti.
In questo modo non solo avrebbe risolto il suo problema, ma lo avrebbe risolto in maniera adeguata e duratura.

Ma a quanto pare, il suo dentista amico non l’aveva vista così, vuoi per divergenza di scuole di pensiero o vuoi perché voleva fargli un favore, fatto sta che Stefano dopo pochissimo tempo si era ritrovato punto e a capo, con molto osso in meno e col portafoglio più leggero.
E ora avrebbe dovuto affrontare un nuovo intervento e un nuovo esborso di denaro.

Quel giorno capii che stavo commettendo un errore imperdonabile: stavo dando per scontato che al paziente sarebbe bastato sapere che gli avrei rimesso apposto la bocca senza dilungarmi in spiegazioni tecniche inerenti all’intervento e senza spiegare passo passo in che modo ogni singola manovra era volta a risolvere il suo problema alla radice.

Stavo dando persino per scontato che il paziente fosse consapevole del suo problema e di quali fossero le conseguenze. Ma per quale cavolo di motivo avrebbe dovuto saperlo? Era forse un medico?!
E perché mai non doveva avere il sacrosanto diritto di essere informato su quali rischi avrebbe corso se non si fosse curato in maniera adeguata?

Mi sentii profondamente in colpa per quanto accaduto a Stefano nonostante non fosse stata una mia diretta responsabilità. Ma non lo avevo avvisato, non ero stato in grado di comunicare in maniera trasparente a che cosa sarebbe andato in contro e da quel giorno promisi a me stesso che non avrei più commesso lo stesso errore con altri pazienti.

Ora, se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei tra coloro che stanno raccogliendo preventivi per le proprie cure odontoiatriche e voglio essere sicuro che avrai tutti gli strumenti per fare la scelta giusta, a prescindere da dove deciderai di curarti nel prossimo futuro.

Per questo ho preparato la guida facile per la lettura dei preventivi di impiantologia dentale, per aiutarti a diventare un paziente consapevole come tutti quelli che ogni mese decidono di affidarsi a Sos Turismo Dentale e che prima di te hanno seguito lo stesso percorso informativo.

Chiaramente, essendo il mio un Policlinico specializzato nelle riabilitazioni totali della bocca, mi focalizzerò su questi piani di cura e i relativi preventivi, ovvero le tecniche All on 4, All on 6, All on 8.

Per ovvi questo post non può essere un trattato di impiantologia, pertanto se volete approfondire in cosa consistono questi interventi e quali sono le differenze trovate moltissimi video esplicativi sul nostro sito: www.sosturismodentale.it

Qui mi limiterò a farvi capire come comparare correttamente i preventivi relativi a questi interventi

 

PUNTO 1: ATTENTI ALLE PUBBLICITA’

 

Ho preso una pubblicità a caso tra tutte quelle che girano ora su internet e che sponsorizza denti fissi in 6 ore a partire da 3.900€

So che siete bombardati tutti i giorni da spot simili e che sembrereste quasi avere l’imbarazzo della scelta visto che si presentano per la maggior parte come centri all’avanguardia a prezzi convenienti, ma è davvero così?

In questo caso è d’obbligo fare chiarezza riprendendo degli argomenti già abbondantemente trattati in altri articoli di questo blog.

 

  • Gli interventi di impiantologia riabilitativa totale, i famosi denti fissi in 24 o addirittura 6 ore, sono e restano interventi di chirurgia complessa. Come per qualsiasi intervento di chirurgia, è fondamentale partire da una diagnosi corretta e un piano terapeutico adeguato volto a risolvere il vostro problema alla radice, altrimenti rischiate di fare la fine di “Stefano”, il povero protagonista della storia che vi ho raccontato in apertura. Solo una corretta diagnosi ci dà la certezza di eseguire un intervento risolutivo per il vostro problema ed è bene che vi stampiate a fuoco nella mente una volta per tutte che NON ESISTONO INTERVENTI CHIRURGICI STANDARDIZZATI CHE POSSONO ANDARE BENE PER TUTTI I TIPI DI PAZIENTI.                               
  • Quindi già questa premessa rende poco attendibile la pubblicità sovrastante, o quanto meno avrebbero dovuto mettere un asterisco a cui far seguire un lungo elenco di quali sono gli UNICI pazienti per cui potrebbe essere indicato un intervento di questo tipo. Ma andiamo avanti, altra immagine tratta dalla stessa pubblicità:

Questo studio propone l’utilizzo della tecnica All On 4, ovvero la riabilitazione di un’intera arcata su 4 impianti. Fin qui nulla da eccepire se non fosse che successivamente definisce questa tecnica “innovativa” e parla di altissimi livelli qualitativi (probabilmente riferendosi ai materiali protesici e alla marca degli impianti utilizzati).

Ora, la tecnica All On 4 è stata introdotta dal Dottor Paulo Malò, famosissimo dentista portoghese, all’incirca nel 2003.
Considerando quanto la medicina faccia passi da gigante in termini relativamente brevi rispetto al passato, considerare una tecnica di oltre 15 anni fa come “innovativa” farebbe apparire la “telemedicina” come fantascienza ma la realtà è molto più banale di così.

Semplicemente molte strutture si limitano a “vendere” come avanguardia l’unico intervento che sono in grado di eseguire, a prescindere dal fatto che sia più o meno adeguato alle esigenze dei propri pazienti.
So che non è semplice da digerire ma purtroppo è tutto qui.

Questo non vuol dire che la All On 4 non sia un intervento performante, al contrario, è una tecnica molto diffusa e che ha aiutato molte persone a riacquistare una funzionalità della bocca accettabile, ma DIPENDE da quale tipo di paziente si tratta e dal problema che doveva risolvere. E soprattutto è bene che moderiate le vostre aspettative in termini di risultato estetico perché dobbiamo specificare di che tipo di denti fissi stiamo parlando!

 

La All On 4 NON è UN INTERVENTO ADATTO A TUTTIe vi spiego brevemente perchè.

Questo intervento è uno dei più diffusi quando si parla di impianti a carico immediato.
Ovvero entri in clinica che sei completamente edentulo (cioè già senza denti), e tempo qualche ora esci che hai i denti fissi definitivi su 4 impianti.

E’ vero, questa tecnica spesso permette questo risultato ma seguitemi attentamente e vediamo cosa c’è dietro.

Nel mio Policlinico non facciamo quasi mai interventi di questo tipo, se non a pazienti che hanno più di 65 anni e che per svariati motivi (di salute in primis),          non possono subire altri interventi di chirurgia.
Lo facciamo pur di evitar loro le dentiere mobili ma considerando le alternative possibili, si tratta ormai di un intervento che è stato decisamente superato da tecniche più performanti.

Quello che questa pubblicità ha dimenticato di dirvi, è che sui 4 impianti della All On 4, non è possibile montare altro che una protesi in resina (o al massimo composito) con la gengiva finta, molto lontana da quello che è l’aspetto naturale del vostro sorriso.

Quello che questa pubblicità non specifica, è che le protesi su 4 impianti sono molto corte, ovvero costituite da un massimo di 10 denti poiché il basso numero di impianti posizionati esclusivamente nella zona centrale della mascella non sosterrebbe un maggior numero di denti nelle zone posteriori.

Di conseguenza la masticazione viene concentrata nelle zone centro-laterali della bocca e NON nelle zone posteriori dove avviene di natura, causando spesso una                         sovra-sollecitazione degli impianti che possono portare a spaccature della protesi o perdita degli impianti.

Inoltre una protesi in plastica ha una durata molto limitata nel tempo, dura alcuni anni nella migliore delle ipotesi, molto dipende dalla forza meccanico masticatoria che è in grado di sviluppare il paziente.
Per cui va da sé che se un paziente è giovane, questo non è un intervento adeguato,ma anche questo aspetto non è specificato nella pubblicità in questione e soprattutto, molto spesso, in molte cliniche non venite informati da questo punto di vista.

Per concludere, se opterete per  una All on 4,considerando che alla fine nessuno vi regalerà questo intervento, mettete in conto di dover spendere altri soldi per rimetterci le mani nel corso del tempo, e chiedete al vostro medico se una volta caricata la protesi provvisoria nell’immediato, nel vostro preventivo è prevista una protesi definitiva dopo qualche mese dall’intervento.

Questo lo dico perché, come se non bastasse è tendenza molto diffusa utilizzare (o spacciare) una protesi provvisoria come definitiva.

Purtroppo capita anche che alcune strutture, proprio per andare al risparmio sui materiali, si limitino a ribasare (ovvero riadattare) la protesi provvisoria del carico immediato e a lasciarla come protesi definitiva anche trascorso il tempo tecnico di osteo-integrazione degli impianti (momento in cui normalmente si effettua il passaggio da protesi provvisoria a definitiva), spesso senza informare il paziente della possibilità di scegliere successivamente una protesi definitiva di qualità leggermente superiore.

Credetemi se vi dico che ogni mese mi sento raccontare dai miei pazienti che a fine intervento si sono trovati brutte sorprese in preventivo perché magari la protesi definitiva non era stata conteggiata da subito.
Oppure che quando hanno espresso perplessità sull’estetica del lavoro finale si sono sentiti rispondere che se volevano una protesi migliore avrebbero dovuto pagarla (e non poco!) a parte. E sempre e comunque di resina (o composito) si trattava considerando che su 4 impianti non si possono caricare materiali più pesanti come la ceramica perché rischierebbero di spaccarsi o di rompere gli impianti.

Capite perché non uso mai questa tecnica sulla stragrande maggioranza dei miei pazienti?

Perché il mio lavoro è dar loro una soluzione DEFINITIVA e DURATURA, una bocca che possono portarsi avanti a vita e che non devono vergognarsi di mostrare perché si vede che è finta: una vera e propria soluzione di seria A.

Ora, se avete meno di 65 anni e state valutando preventivi per All On 4, tenete bene a mente quello che vi ho detto.
Spetta a voi decidere se accontentarvi o vagliare alternative più indicate per la vostra salute.

Fatta questa premessa che sarà valida anche per le tecniche All On 6 e All On 8, arriviamo al punto 2:

 

PUNTO 2: COMPARATE IL TIPO DI INTERVENTO, NON IL PREZZO!

L’immagine spaventosa che vedete qui sopra ritrae quella che alcune cliniche stanno spacciando per All On 8, ovvero l’intervento di riabilitazione totale su 8 impianti per arcata.

Ebbene, in questa foto si vede chiaramente tutto quello che di sbagliato, scorretto e assolutamente sconsiderato si possa trovare nell’odontoiatria moderna, una vera e propria vergogna per la categoria a discapito della salute dei pazienti.

La All On 8 rappresenta uno degli interventi più rischiosi, costosi e complessi nel campo odontoiatrico ma anche migliore in assoluto in termini di risultati.
Questa è l’unica tecnica che ci permette di avvicinarci ad una bocca più naturale possibile, sia a livello funzionale che estetico.

Nella foto potete vedere degli impianti non progettati per le riabilitazioni totali, distribuiti in maniera scorretta che addirittura fuoriescono dalle gengive e che sono stati limati a mano  per poi incollarci sopra la protesi.
Questo intervento non rispetta minimamente gli standard dei protocolli sanitari internazionali.

Questa invece è l’immagine di un modellino preparatorio realizzato nel mio Policlinico che mostra come dovrebbe apparire la gengiva trattata correttamente con tecnica all On 8 secondo gli standard dei protocolli sanitari internazionali

Non solo gli impianti adeguati per questo intervento restano all’interno dell’osso e sono quasi invisibili, ma soprattutto sono predisposti a ricevere una componentistica speciale         (il multi-unit abutment), ovvero uno snodo che permette alle protesi di essere avvitate e non cementate.
Questo perché la masticazione necessita di essere ammortizzata dalla protesi e non di risultare rigida.
Da notare anche la distribuzione corretta lungo tutto l’arco mascellare.

La rigidità del cemento porta inevitabilmente alla rottura della protesi e alla perdita degli impianti.
Avere una protesi avvitata è fondamentale anche in caso di problemi: si svita facilmente la protesi e si risolve il problema laddove si presenta.

De-cementare una protesi può risultare anche impossibile con conseguente impossibilità da parte del chirurgo di risolvere il problema con tutto ciò che ne consegue per la sicurezza del paziente.

Nell’immagine superiore, una corretta esecuzione della tecnica All On 6 a cura dell’equipe del Policlinico Sos Turismo Dentale su un paziente reale.

 

Vi descrivo brevemente i vantaggi di un corretto intervento di All On 8:

Con 8 impianti distribuiti su un’arcata intera possiamo montare una protesi lunga, costituita anche da 14 denti (in pratica tutti meno i denti del giudizio che non servono) e utilizzando i materiali protesici più belli che esistono, senza il disagio della gengiva finta (nella maggior parte dei casi) e potendovi restituire la gioia di sorridere e mangiare praticamente tutto seppur con le dovute attenzioni. E non ultimo riacquistate un aspetto naturale della vostra bocca e del vostro viso.
Un maggior numero di impianti rispetto alla All On 4 e all All On 6 ci permette di distribuire i carichi meccanico-masticatori in maniera corretta, garantendo unadurabilità illimitataalla protesi sempre che il paziente collabori alla sua manutenzione.
Sia chiaro, possiamo farvi anche l’intervento perfetto, ma si tratta sempre di bocche artificiali e come tali vanno sapute mantenere, altrimenti correte il rischio di avere comunque problemi.

Differenza tra All On 6 e All On 8:

Il principio alla base della All On 6, ovvero 6 impianti per arcata è più o meno lo stesso della all On 8, con la differenza che anche su 6 impianti ci sono dei limiti per quanto riguarda il peso della protesi che possono sopportare e sono di una lunghezza inferiore rispetto alla All On 8 quindi c’è comunque il rischio di sovra-sollecitazione degli impianti.

Diciamo che la All On 6 rappresenta un’accettabile via di mezzo auspicabile per evitare interventi di rialzo di seno mascellare (o rigenerazione ossea) che potrebbero essere necessari per una All On 8 qualora vi fosse mancanza di osso nelle zone posteriori, ed arrivare comunque ad un buon compromesso tra qualità e durabilità.

Va detto però che anche la All On 6 potrebbe aver bisogno di qualche ritocco nel tempo qualora fosse utilizzata nella bocca di un paziente che abbia meno di 65 anni.
In pratica è una versione più performance rispetto alla All On 4 di cui vi ho parlato all’inizio ma non all’altezza della All On 8.

Per farla semplice:

  • All On 8 = intervento di Serie A
  • All On 6 = intervento di Serie B
  • All On 4 = intervento di Serie C

 

Importante:

il migliore intervento di impiantologia riabilitativa totale è sempre quello costruito su misura per il vostro caso specifico.
Per questo deve essere vostra cura rivolgervi esclusivamente a strutture iper specializzate e tecnologicamente all’avanguardia, poiché è solo da una corretta diagnosi che può derivare un intervento mirato a risolvere i vostri problemi.

Non esiste un intervento standardizzato che possa andare bene a tutti e non mi stancherò mai di ripeterlo.

Veniamo alla nota dolente e al fulcro del discorso:
come valutare correttamente IL COSTO del piano di cura.

 

Ora che sapete la differenza tra una protesi avvitata e una protesi cementata, ora che avete capito che c’è una profonda differenza tra interventi di riabilitazione su 4, 6 oppure 8 impianti, siete in grado di comprendere adeguatamente i preventivi che avete richiesto.

 Prima di arrivare alla conclusione però, lasciatemi essere ancora più chiaro: se pensate che basti fare una richiesta generica tipo lista della spesa (tipo “devo fare 3 impianti e mettere 4 capsule oppure, devo rifare tutti i denti su 4 impianti e così via”) o se credete che un dentista degno di questo nome possa elaborare un piano di cura senza avervi visitato o quanto meno aver visto una vostra radiografia anche a distanza ve lo dico subito: siete fuori strada.

Quindi prima di proseguire o iniziare con il raccogliere le varie informazioni e preventivi, assicuratevi di avere almeno una ortopanoramica recente altrimenti No Rx No Party, almeno non nel mio Policlinico: stiamo pur sempre parlando di un intervento chirurgico, non di vacanze, quindi…

Posto che vi siate rivolti ad una struttura specializzata in impiantologia riabilitativa totale complessa, appurato che il medico abbia preso visione di una o più radiografie recenti e dopo un’approfondita analisi del vostro problema e della vostra storia clinica, o se avete già parlato con uno dei miei responsabili che avrà sicuramente raccolto tutte le informazioni necessarie ad una corretta valutazione del vostro caso e avrà ricevuto la vostra radiografia,questi sono i macro-punti che dovete tenere a mente per valutare correttamente un preventivo.

1- Tipologia di intervento volto a risolvere alla radice il vostro problema (ricordatevi il caso del povero Stefano!)

2- Numero di impianti per arcata (4, 6 oppure 8)

3- Tipologia di impianti utilizzati (se non è presente la voce Multi-Unit Abutment è probabile che vi stiano proponendo degli impianti su cui poi cementeranno la protesi mentre voi adesso sapete che le protesi devono essere avvitate)

4- Tipologia di protesi provvisoria

5- Tipologia,materiale e numero di denti della protesi fissa

6- Altre voci (estrazioni, rigenerazione ossea, etc…)

7- Giorni necessari all’intervento

8- Garanzie

9- IVA (da noi in Moldavia non c’è l’IVA sulle prestazioni medico sanitarie)

Ora sono sicuro che sarà più facile per voi orientarvi correttamente nella scelta del giusto piano terapeutico per il vostro piano specifico.

Valutate il costo a parità di intervento e non in base al prezzo: solo così potrete avere la certezza di star scegliendo tra due soluzioni che si equivalgono, viceversa correrete il rischio di scambiare una Panda per una Ferrari…e fare la fine del povero Stefano che per sua fortuna oggi, può dimenticarsi dell’errore di valutazione che gli stava costando la salute e che grazie al cielo (e un po’ anche grazie al mio Policlinico) può sorridere e mangiare senza preoccuparsi più di ritrovarsi con i denti in mano!

Il sorriso che meriti è a portata di click e a meno di due ore di aereo da casa tua!

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Ti aspetto dall’altra parte! Ayò!

 

 

 

Tutti i nostri dati sono riportati nel pieno rispetto della privacy di ogni paziente. Ricordiamo ai nostri visitatori che i prezzi Moldavi non possono esser paragonati con quelli Italiani in ALCUN MODO. In Moldavia la tassazione alle imprese e’ del 12%, una infermiera guadagna 250 Euro, l’iva sui trattamenti dentali non e’ presente. Tutta questa serie di agevolazioni ci permettono di offrire servizi a prezzi altamente competitivi dunque non paragonabili per tutta questa serie di ragioni. Qualora doveste notare qualcosa di tendenzioso, o scorretto vi preghiamo di comunicarcelo a info@sosturismodentale.it, provvederemo subito ad esaminare la segnalazione ed eventualmente correggere. Il Team Sos Turismo dentale
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