Paradosso all’Italiana: Perché la sanità in Italia è gratuita mentre il dentista resta un lusso?

Cari tutti ben ritrovati, sono il Dottor Palmas, fondatore di Sos Turismo Dentale in Moldavia: il più grande Policlinico Odontoiatrico europeo specializzato in impiantologia riabilitativa totale complessa e chirurgia maxillo-facciale.

A grandissima richiesta, oggi sono qui per affrontare un tema scomodo ma allo stesso tempo caro a tutti i miei pazienti: il costo del dentista in Italia.

Comincio col farvi la stessa domanda che feci a me stesso quando ancora vivevo e lavoravo in Italia:

“Perchè se faccio un incidente e mi rompo una gamba mi operano gratuitamente mentre se sbatto i denti sul cruscotto e me li rompo tutti devo andare dal dentista a mie spese?”

Ad essere cinici mi verrebbe da dire che si vive discretamente bene anche zoppicando mentre posso solo immaginare cosa significhi vivere tutta la vita senza poter più mangiare e sorridere.

Mangiare è una delle funzioni indispensabili per l’essere umano al pari del respirare.

Eppure in Italia, invece di essere un DIRITTO PRIMARIO è un vero e proprio lusso.

Immaginate se a rompersi tutti i denti in un incidente fosse un ventenne appena uscito dall’università senza ancora un lavoro, oppure una mamma single, o un padre di famiglia con un mutuo di 30 anni sul groppone.

Quale futuro gli aspetterebbe a queste persone se non trovare il modo di indebitarsi ancora e passare il resto della vita a pagare le banche?

Un futuro appeso ad un filo, nella speranza che non si rompa la macchina o che non ci siano altri imprevisti che richiedano esborsi di denaro.

Se vi sembra uno scenario esagerato provate a parlare con i pazienti che si sono curati nel mio Policlinico. Chiedete direttamente a loro quante migliaia di euro hanno speso inutilmente in interventi parziali o addirittura sbagliati, o anche solo quanto gli avevano chiesto in termini economici per rimettere a posto la bocca.

Ve lo dico io: un mutuo. L’ennesimo.

Quindi torno a bomba sulla domanda che vi ho fatto all’inizio: perché il dentista in Italia , a differenza del resto della sanità, non solo non è gratuito ma costa anche una barca di soldi?

Proverò a ragionare con voi su quali siano le dinamiche poco trasparenti che si nascondono dietro questo paradosso tutto all’Italiana.

Alla base di tutto c’è un problema che può sembrare insormontabile quanto già sentito, ovvero c’è un conflitto di interessi: chi si occupa di decidere qual è la terapia di cui hai bisogno è spesso la stessa persona che ti presenta il conto. In questo caso parliamo del tuo dentista.

Spezzo una lancia a favore della categoria e vi ricordo che il dentista è un essere umano e non un santo, e come tale può commettere errori.

La differenza sta nel fatto che gli errori commessi da un medico, in cattiva o in buona fede, inevitabilmente si ripercuotono prima sulla salute dei pazienti e poi sulle loro tasche.

Quindi è opportuno scavare più a fondo e capire qual è la radice del problema che genera questo conflitto di interessi.

In Italia i dentisti, oltre che medici, sono liberi professionisti o imprenditori e come tutti i loro colleghi vivono in un regime fiscale che non solo non li aiuta ma fa di tutto per spremerli come limoni, vessandoli di tasse e contro tasse alla stregua di un “socio occulto”.

Va da sè che in un contesto del genere diventa difficile lavorare serenamente nel solo interesse dei pazienti perché trattandosi pur sempre di lavoro, il dentista deve anche preoccuparsi di mettere insieme il pranzo con la cena.

Sì lo so a cosa starete pensando: “Ma Dottor Palmas, a noi sembra però che la maggior parte dei dentisti, oltre al pranzo con la cena mette insieme pure il Porche con la villa al mare e le vacanze ai Caraibi!”

Come darvi torto! Lungi da me l’affermare che tutta la categoria degli odontoiatri brilli per onestà ma il mio discorso voleva farvi ragionare sul fatto che di base c’è un problema più grande che metterebbe in difficoltà anche il dentista più virtuoso.

E ricordatevi sempre che i prezzi moldavi non possono esser paragonati con quelli italiani in ALCUN MODO. In Moldavia la tassazione alle imprese e’ del 12%, il costo dei dipendenti è basso, l’IVA sui trattamenti dentali non esiste. Tutta questa serie di agevolazioni ci permettono di offrire servizi a prezzi altamente competitivi dunque non paragonabili ai listini italiani per tutta questa serie di ragioni. 

Senza contare che mai come in questo momento storico siamo di fronte ad una crisi epocale per la categoria, ovvero la “sindrome da poltrona vuota”.

Nel 2016 la SDA Bocconi attraverso i dati rilevati ad un sondaggio ANDI e da altri dell’osservatorio OCPS della stessa Bocconi, hanno mostrano una professione che sta subendo una contrazione di richieste di cure.

Cala ancora il numero di pazienti che vanno dal dentista (39,3% nel 2005 contro il 37,9% del 2013) e quando ci vanno lo fanno per risolvere un problema o per fare visite di controllo o sedute di igiene.

Una popolazione odontoiatrica (ovvero i dentisti) sempre più anziana, il 77,7% di coloro che hanno partecipato al sondaggio ha più di 45 anni ed il 69% lavora da più di 20 anni.

Il modello libero professionale, lo studio monoprofessionale, è quello che caratterizza ancora oggi in prevalenza l’esercizio professionale: il 75% degli studi è gestito dal solo titolare, il 9% in condivisione, il 13% gli studi associati mentre le società di capitale sono al 3%.

Studi dentistici che vedono in media 10 pazienti al giorno (il 45,9% ha dichiarato questo) mentre il 73% cura prevalentemente pazienti abituali che sono tra il 70 ed il 90% di tutti i pazienti visti.

La maggior parte degli intervistati ha inoltre dichiarato che il loro maggior competitor resta la burocrazia.

Insomma i dentisti italiani sono in crisi, sono sempre più anziani, non seguono costantemente corsi di aggiornamento e chi ci va di mezzo sono sempre loro: i pazienti, che sempre meno decidono di curarsi.

Ma è davvero così?

L’anno successivo, ovvero nel 2017, Altroconsumo ha invece fotografato un’altra situazione che smentisce quanto dichiarato dalla ricerca della Bocconi: non è vero che i pazienti non si stanno curando, semplicemente stanno decidendo di farlo altrove, soprattutto nell’Est Europa.

Il dato ancora più interessante tra l’altro, riguarda i motivi per cui i pazienti italiani stanno espatriando: non solo per questioni economiche ma soprattutto per la ricerca del miglior rapporto qualità prezzo, appurato che anche fuori dall’Italia esistono strutture di eccellenza odontoiatrica al pari se non addirittura superiori in alcuni casi a quelle nostrane.

Essendo Sos Turismo Dentale il Policlinico europeo col maggior numero di interventi eseguiti  (circa 200 pazienti al mese) non posso che confermare questo aspetto: da noi il numero dei pazienti è in costante aumento e il motivo principale per cui veniamo scelti è il perfetto compromesso tra qualità, costo e tecnologia.

Non a caso siamo il terzo policlinico al mondo specializzato in chirurgia complessa e vantiamo il laboratorio odontotecnico più grande dell’Est Europa.

I pazienti moderni, grazie all’avvento di internet, sono molto più informati rispetto al passato e vogliono poter scegliere cosa ritengono sia meglio per loro, invece che accontentarsi del giudizio dall’alto e insindacabile del loro storico dentista.

E aggiungo anche che il fatto che molti dentisti  siano corsi al riparo abbassando i prezzi dopo l’avvento delle cliniche low cost non è di certo passato inosservato.

Molte volte mi sento raccontare dai miei pazienti come questa manovra sia stata vista con sospetto, nel senso: “Se all’improvviso in Italia hanno abbassato i prezzi cosa vuol dire? Ci hanno presi in giro per 50 anni oppure adesso vanno al risparmio sulla qualità dei materiali?”

Delle due l’una, questo ragionamento non fa una piega.

Tornando alle ricerche che ho citato prima, entrambe concordavano su come l’unica soluzione per l’odontoiatria italiana fosse quella di aprire centri più grandi per abbattere i costi oppure quella di “fare rete” tra professionisti, mantenendo la propria individualità.

Curioso, non trovate? Dico curioso perché possibile che a nessuno è venuto in mente di ipotizzare la soluzione più ovvia e anche l’unica che metterebbe FINE all’imperante conflitto di interessi?

Per liberare i dentisti dall’incubo della burocrazia, dalle pressioni commerciali e per metterli nelle condizioni di lavorare esclusivamente nell’interesse del paziente bisogna

TRASFORMARE L’ODONTOIATRIA DA PRIVATA A PUBBLICA E FINANZIATA DALLE TASSE STATALI COME PER IL RESTO DELLA SANITA’

Niente più listini prezzi variabili, niente più finanziamenti per curarsi i denti, niente più incubo del dentista.

Quello di mangiare e sorridere torna ad essere un diritto primario e garantito dallo stato.

Un sogno? Beh, per il momento ancora sì e purtroppo parte della responsabilità è dei dentisti stessi.

Qualche anno fa la categoria odontoiatrica italiana ha provato promuovere una petizione per difendersi dall’avvento delle cliniche low cost, dalle cliniche estere e di fondo dal libero mercato, tentando di vietare la pubblicità per i dentisti.

Un po’ come avviene per gli ospedali pubblici (che per legge non possono farsi pubblicità) pur rimanendo nell’ambito privato. La motivazione principale pareva essere quella di proteggere il paziente dal cadere in mani sbagliate.

Premetto che su questo aspetto sono d’accordissimo con loro: al momento il rischio di rivolgersi a strutture inadeguate esiste, per cui, invece di ricorrere a misure che oserei definire “protezioniste”, visto che a tutti i dentisti interessa principalmente che il paziente sia tutelato, perché  non vendere i propri studi alla ASL e mettersi a stipendio statale?

In questo modo, liberi dalla burocrazia e dalle pressioni di tipo commerciale, considerando che tutti i pazienti sarebbero messi nelle condizioni di curarsi al meglio, non credete anche voi che tutti i dentisti si sentirebbero liberi di diagnosticare ai pazienti le cure di cui hanno davvero bisogno e non solo quelle che potrebbero permettersi di pagare?

Per questo motivo, proprio perchè credo alla buona fede dei miei colleghi ho promosso una contro petizione per rendere l’odontoiatria europea gratuita e finanziata dallo Stato.

Ho iniziato a costruire quella che è la prima comunità online di pazienti consapevoli e hai l’occasione di farne parte da subito!

Tutti i mesi nel mio Policlinico curo circa 200 pazienti. Di questi pazienti il 50% si rivolge a me per chirurgie secondarie (o addirittura terziarie), ovvero rimettere le mani su bocche completamente distrutte da interventi parziali o sbagliati effettuati altrove.

Ecco, io sono fermamente convinto che se i dentisti che hanno curato in passato questi pazienti fossero stati dei dentisti statali, non avrebbero preventivato cure sottostimate e i pazienti non ci avrebbero rimesso in salute, tempo e denaro.

Clicca qui e unisciti alla lotta per il diritto alla salute

Oltre 1700 persone si sono iscritte a questo gruppo dove hanno la possibilità di confrontarsi tra loro e con lo staff del mio Policlinico (me compreso!) che quotidianamente dispensa tutte le informazioni di cui hanno bisogno e risponde tempestivamente alle loro domande. L’obbiettivo è quello di creare la più grande comunità virtuale di pazienti soddisfatti.

Se anche tu sei convinto che le cure odontoiatriche debbano essere un diritto, se sei tra coloro che sono stati dimenticati dallo Stato o che semplicemente vogliono dare il loro contributo affinché le cose cambino, diventa un membro attivo di questa comunità e riceverai tutte le informazioni per risolvere una volta per tutte i tuoi problemi dentali.

Le chiacchiere stanno a zero, lamentarsi non basta, bisogna alzarsi e combattere affinché il sistema sanitario europeo venga rivoluzionato dal suo interno e lottare affinché i nostri figli un giorno, possano permettersi il lusso di andare dal dentista senza tirare fuori un centesimo.

Affinché i medici possano tornare ad essere medici (e non imprenditori dediti al business) e affinché i pazienti tornino ad essere pazienti tutelati dallo Stato:

FIRMA LA PETIZIONE

La rivoluzione sanitaria è iniziata ed è a portata di click!

Vi aspetto dall’altra parte! Ayò!

 

 

Tutti i nostri dati sono riportati nel pieno rispetto della privacy di ogni paziente. Ricordiamo ai nostri visitatori che i prezzi Moldavi non possono esser paragonati con quelli Italiani in ALCUN MODO. In Moldavia la tassazione alle imprese e’ del 12%, una infermiera guadagna 250 Euro, l’iva sui trattamenti dentali non e’ presente. Tutta questa serie di agevolazioni ci permettono di offrire servizi a prezzi altamente competitivi dunque non paragonabili per tutta questa serie di ragioni. Qualora doveste notare qualcosa di tendenzioso, o scorretto vi preghiamo di comunicarcelo a info@sosturismodentale.it, provvederemo subito ad esaminare la segnalazione ed eventualmente correggere. Il Team Sos Turismo dentale
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